giovedì 28 febbraio 2013

Cos’è l’iconoclastia?

Il termine iconoclastia letteralmente significa “distruzione delle immagini” (dal greco eikono-klastes), e nello specifico indica un movimento nato nell’Impero bizantino che, a fasi alterne, ostacolò l’uso delle immagini sacre, statue o quadri, per fini religiosi.
Il primo editto iconoclasta fu emanato nel 725 d.C. dall’imperatore di Bisanzio Leone III principalmente per due motivi: l’influenza della religione musulmana, che condannava la raffigurazione della divinità, e la preoccupazione per il fanatismo di cui erano oggetto alcune immagini religiose da parte dei fedeli. Non tutti però accettarono l’editto, come i papi Gregorio III e Gregorio IV. Quest’ultimo proclamò nel 731 la legittimità del culto delle immagini, nonostante le persecuzioni e la distruzione di icone e reliquie. In ambito artistico l’iconoclastia portò alla distruzione di numerosi capolavori ma favorì la nascita di opere di argomentazione diversa da quella religiosa. Nell’ 843 fu abolita dall’imperatrice Teodofora.
In Afghanistan. Il mullah Omar ha emanato un editto iconoclasta, in base al quale il 12 marzo 2002 sono state abbattute due statue, il Piccolo e il Grande Buddha, dell’epoca preislamica, nella valle di Bamiyan. L’editto segue una rigida interpretazione dei precetti islamici che vieta la presenza di qualsiasi forma d’arte che ricordi il passato preislamico del paese.

Nessun commento:

Posta un commento